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54 un condottiero francese a napoli

sulla divisa, per l’innanzi immacolata, di Nelson. Secondo il Jeaffreson, la condotta dell’ammiraglio fu tutta ammirevole; la capitolazione stipulata dai Partenopei col Ruffo, luogotenente del Re, e controfirmata dai rappresentanti esteri, compreso l’inglese, fu «scandalosa» ed «infame», e Nelson, annullandola, non fu «minimamente influenzato dalla passione per lady Hamilton»: egli non fece altro che obbedire agli ordini impartitigli dal suo governo; esercitò anzi «una savia discrezione» e non commise «nessuna mancanza contro l’umanità» mandando il «traditore» Caracciolo dinanzi alla corte marziale: i provvedimenti presi per recuperare Napoli furono «terribili», ma «non abbastanza severi»; è anche «ridicolo» insistere nell’osservare che Ferdinando avrebbe dovuto concedere un’amnistia generale; e se la San Felice addusse la gravidanza perchè ritardassero il suo supplizio, il pretesto non poteva stupire «venendo da una donna così bene provvista di amanti....» In poche parole: tutto quanto si disse in difesa delle vittime e contro il Re, la Regina, la Hamilton e Nelson, fu «menzogna», fu «velenosa invenzione dei libellisti liberali».

Ruggero di Damas non era liberale; era, come abbiamo visto, nemico acerrimo della Rivoluzione di Francia, paladino dei Borboni di Francia e di Napoli, alleato degli Austriaci, dei