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50 un condottiero francese a napoli

riordinamento, mentre l’Acton dava al Re false cifre delle truppe disponibili, non fu colpa del Damas se le Due Sicilie si trovarono impreparate al nuovo assalto francese. Russi ed Inglesi dovevano aiutarle; ma anche quegli alleati mandarono forze molto minori delle promesse; peggio ancora: aggravarono la mano su Napoli con le esorbitanti esigenze e le oppressive imposizioni — e al momento buono decisero di ritirarsi! Le loro esitazioni avevano disgustato il Damas, il quale aveva dato ragione ai suoi soldati, scontenti e disgustati degli ordini e dei contrordini e delle sofferenze a cui le marce e contromarce inutili li avevano esposti. Il rigetto della sua proposta di tentare la difensiva sul Volturno era stato definito dallo stesso generale russo Anrep «un’infamia»; e la fuga degli alleati portò al colmo lo sdegno del prode Francese. «Al loro arrivo, mi ero proposto di offrirli come modelli ai miei soldati poco agguerriti, ed eccomi invece ridotto a sperare che dimenticassero il vergognoso esempio!...» Disgraziatamente essi non lo dimenticarono a Campotenese, dove pure il Damas fece il possibile per salvare la situazione e si battè, a testimonianza dell’universale, con coraggio «da leone».

Un centinaio di lettere inedite di Maria Carolina, raccolte in appendice alle Memorie, attestano la fiducia che, nonostante il rovescio,