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l'austria nei giudizii d'un suo alleato 37

leone trovano un argutissimo modo di scusare la disfatta del loro duce, del loro papà: «Il nostro papà non fa più altro che sciocchezze dacchè è in Austria: il contagio del paese gli si è attaccato....»

Quando era al servizio di Caterina II, il Damas aveva visto i Russi rallegrarsi e godere all’annunzio delle disfatte degli Austriaci, come se fossero loro nemici, mentre erano alleati contro il Turco, nemico comune: questo sentimento che lo stupì profondamente, e che poteva sembrare propriamente iniquo, fu da lui compreso quando studiò da vicino la psicologia austriaca. "Gl’individui di cotesto esercito aggiungono ai loro difetti disgraziatamente troppo noti, una presunzione ed una sufficienza indefinibili; essi non possono andare d’accordo con nessun alleato, non apprezzano altro che i sussidii in denaro, e questo genere di concorso non serve se non a farli perseverare nella guerra senza portare rimedio ai loro errori. Tutte le battaglie che hanno sostenute in lega coi Russi hanno messo a giorno la poca cordialità e la poca simpatia di cui sono suscettibili, e questo esempio recente fa tremare per l’avvenire. Quasi tutti i trattati conclusi dalla Corte di Vienna da un secolo a noi hanno dimostrato la sua abilità nel gravar la mano sugli alleati, e la potenza che contrae con lei si trova egualmente oppressa sui campi di battaglia e nei gabinetti