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le estreme "solitudini" e l’"ultima vetta"; soggiunge ancora d’essersi creduta in America, negli "eterni deserti che l’uomo non ha potuto ancora conquistare sulla natura selvaggia....". Con lo stesso spirito di verità lo Chateaubriand l’aveva gabellato per un viaggio di scoperta nei deserti dell’America settentrionale quello che un critico, "spietato" secondo il Faure, ridusse alle modeste proporzioni di un’escursione al Canadà....


II.

"Spietata" veramente suole riuscire la critica quando si attenta di scemare o distruggere il fascino esercitato dai grandi scrittori; ma è colpa della critica se i grandi scrittori, e le grandi scrittrici, non hanno tutti una grande anima?

Per buona sorte, Gabriele Faure non va incontro a delusioni quando sceglie altri soggetti, più nobili e puri. Giustamente persuaso che non è possibile evocare i genii se non nel quadro che fu loro familiare, egli ascende in reverente pellegrinaggio il poggio di Arquà, entra nella casa del Petrarca, volge lo sguardo alle colline ed alla pianura che furono l’ul