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per via di esperimento, egli si vergogna di aver condisceso a contrarre il matrimonio religioso, Gli scrupoli della suocera gliel’hanno imposto, non già quelli della moglie: costei ne avrebbe anzi fatto a meno anche lei. Figlia e moglie di scienziati, Caterina è spregiudicata come il padre ed il marito. E del marito che potrebbe esserle padre la vediamo anche innamorata. La vediamo innamorata a segno che un giorno, quando Michele Ortègue, deperito e languente, scopre di avere un cancro allo stomaco, e quando anch’ella apprende l’orribile verità, restando esclusa per la stessa natura del male qualunque speranza di guarigione, volendo anzi l’infermo sottrarsi agli spasimi insopportabili mediante un veleno, ella gli offre di trangugiarlo insieme: patto accettato con gioia ineffabile e con infinita gratitudine, perchè massima ed unica prova d’un amore forte come la morte.

La gioia dell’infermo è tanto più grande perchè un dubbio si era insinuato nell’animo suo. Allo scoppio della guerra il tenente Ernesto Le Gallic, cugino di sua moglie, era apparso un momento nella clinica durante una breve missione militare, reduce dalla frontiera, diretto un’altra volta al campo, e il professore precocemente invecchiato a cinquantun anno, già in preda ai primi sintomi del male più che mai scettico nell’anima, aveva temuto che il paragone col giovane soldato, bello e prode,