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crescono il giorno 8, quando gli Inglesi forzano il Petit-Morin e la Marna - con la loro tenacia proverbiale, ripetono un tentativo non meno di diciassette volte, finchè riesce - e i Francesi si impadroniscono di Marchais, di Montmirail e mettono piede sul pianoro di Vauchamps: il maresciallo britannico non trova più nemici nella sua avanzata, il 9 e il 10, per il ripiegamento tedesco ad occidente di Château-Thierry, che d’Espérey riconquista, annunziando in un infiammato ordine del giorno la nuova vittoria francese su quegli stessi campi che videro le mirabili e disperate gesta di Napoleone abbandonato dalla fortuna.


III.

Ma la terza battaglia della Marna, grave e decisiva quanto la prima - il secondo atto del gran dramma - è quella che s’impegna al centro della linea sterminata, tra i due medii delle due mani. Questa è la battaglia che porta il nome delle Paludi di Saint-Gond, intorno alla quale Carlo Le Goffic, con lo squisito senso d’arte che ha reso celebre il suo Dixmude, ha scritto tutto un volume: Les marais de Saint-Gond.

Enorme smeraldo incastonato nei cam