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che il generale tedesco rinunzia ad assediare, Joffre ha disposto, formandolo con elementi in gran parte freschi, tutto un nuovo esercito - questo del Manoury, per l’appunto - che è come il pollice poderoso della mano francese improvvisamente contrapposta a quello della germanica.

Così, e costì, avviene il primo urto. Sulla Marna, dal 5 al 12 settembre, lungo una linea di trecento chilometri e fra tre milioni d’uomini, non si combatte una battaglia sola, e bene il Fabreguettes intitola il suo libro Les batailles de la Marne: le battaglie sono cinque, quanti gli eserciti di ciascuna nazione, quante le dita di ciascuna mano - e alcune vanno già designate con un lor proprio nome.


II.

Questa prima, impegnata tra von Klück e Manoury, è la battaglia dell’Ourcq. Sull’Ourcq, come osserva il Babin (La bataille de la Marne), consiste "lo stesso pernio, la stessa anima ardente" dell’immensa mischia; a giudizio del Madelin, qui avviene "l’atto determinante della vittoria". Discendendo da sinistra per circuire l’esercito del Franchet d’Esperey e gl’Inglesi, von Klück sente a un tratto d’essere egli st