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dinanzi a Parigi? Conquistarla, dopo che il Governo si è trasferito a Bordeaux, sarebbe raggiungere un obbiettivo puramente "geografico" - dicono al Grande Stato Maggiore germanico - : l’obbiettivo militare e politico da conseguire, per chiudere con una rapida vittoria la guerra, consiste invece nell’affrontare, avvolgere e distruggere le ricostituite forze francesi.

Quindi von Klück opera la sua conversione a sinistra e si accosta a von Bülow, il quale scende dal canto suo al fianco destro di von Hausen, anch’egli affiancato dal duca del Würtemberg, alla cui sinistra procede ultimo il Kronprinz: i cinque capi tedeschi comandano cinque eserciti che sono come le cinque dita di una enorme mano distesa a ghermire e strozzare. Ma anche la Francia ha ora in campo cinque eserciti: cinque dita di un’altra mano aperta a respingere quella dell’avversario: Sarrail, il mignolo, sotto Verdun, contro il Kronprinz; Langle de Clary, l’anulare, contro il duca Alberto; Foch, il medio, contro von Hausen; Franchet d’Espérey fiancheggiato dagli Inglesi del French, l’indice, contro von Bülow; Manoury, finalmente, contro von Klück. E l’errore di quest’ultimo - poichè errore c’è - consiste nel credere che la mano francese abbia solo quattro dita, e che il quinto o sia stato troncato o penda inerte. Dinanzi a quella Parigi