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stro! Come fare assegnamento, in queste circostanze, sulla fondazione d’un Impero democratico? "Solo quella futura età nella quale si dovranno fare i conti con me potrà riuscirvi. Le esperienze compiute durante dieci anni non mi saranno tornate inutili. Io sarò più che altro il primo principe che si presenterà al popolo lealmente e incondizionatamente affezionato alle leggi costituzionali".

Coerenti a questo proponimento sono tutte le sue idee di governo. "Il mio primo còmpito sarà la soluzione delle quistioni sociali, che voglio sviscerare". Egli è favorevole ai Polacchi, ai Danesi, a tutte le nazionalità sottoposte; in politica estera vuole una sincera pacificazione con la Francia: "Non porto nessun sentimento di odio contro i Francesi, mi sforzo invece di preparare la riconciliazione". L’alleanza con l’Inghilterra è un altro punto del suo programma: "Io vorrei arrivare, seguendo i principii dell’indimenticabile mio suocero" - Alberto di Sassonia-Coburgo, Principe consorte della Regina Vittoria - "a formare una catena tra due nazioni i cui rapporti saranno per essere tanto vasti". Ed a questo proposito si manifesta ancora una volta l’irreconciliabile discordia con Bismarck. Quel junker difensore del diritto divino, contrario al sistema parlamentare britannico, mediocre estimatore della Regina Vittoria - "la gonnella inglese", la chiama, e