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col Kronprinz per avere una moglie educata a quei principii liberali che egli stesso tentava di far prevalere anche in Prussia. Nell’impeto dell’ira, Bismarck accusò al Re la Principessa ereditaria, la Regina Vittoria, e la stessa Regina prussiana - Augusta di Sassonia-Weimar, anch’ella favorevole al partito progressista - come autrici della ribellione del Principe; ma questi confermava al padre d’esser contrario alla politica dispotica, che avrebbe recato gran danno alla dinastia e pregiudicato l’avvenire della nazione, e gli consegnava inoltre un memoriale dove erano partitamente precisate tutte le ragioni del suo malcontento. E Bismarck, a cui il Re Guglielmo partecipava quello scritto, vi apponeva in margine i più acri commenti, osservando che la condotta dell’erede del trono, suggeritagli probabilmente dalla Principessa, cupida di guadagnare al marito il favore popolare, era una vera e propria ribellione alla Corona, passibile di giudizio e di castigo, più pericolosa della stessa propaganda anarchica, capace finanche di provocare qualche odioso attentato contro la persona del Re!


II.

Il dissidio tra quei due uomini non poteva comporsi, perchè dipendeva dall’intima e q