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arte, filosofia, e che il mondo è divenuto loro discepolo. A cotesta presunta sovranità che cosa manca ancora? La forza. Ecco che se ne sono, ora, impadroniti. Per loro, non c’è soltanto un impero di più nel mondo, è avvenuta senz’altro la sostituzione dell’êra germanica all’êra dei popoli latini, relegati in un piano inferiore". Rivolto al popolo tedesco, lo scrittore francese gli fa osservare: "Fino ad oggi il dispotismo prussiano è stato violento, iniquo, ma non si è data la pena d’esser falso. Si è servito di armi palesi: l’audacia, la temerità, la sfida, senza avvelenarle con la menzogna, e la menzogna è quella che corrompe l’avvenire. Fin qui, dunque, il principio del diritto, della vita morale, può ancora essere restaurato e salvato. Ma badate che il momento decisivo non è ancora giunto. Sarà quello in cui cotesto dispotismo avrà bisogno di travestirsi, di mutar nome e linguaggio, di mettersi la maschera della libertà e della democrazia. Allora tutto minaccerà di falsarsi e snaturarsi. Che faranno quel giorno i Tedeschi? Sarà l’ora dei tranelli. Vogliono essi cadervi? Quando il dispotismo si travestirà da democrazia, la democrazia, sempre compiacente, sposerà il dispotismo? Se mai coteste nozze si celebreranno, dite per sempre addio a quanto avete conosciuto della vita tedesca: probità dell’intelligenza, acume, grandezza dello spirito, genio, gloria; tutto sparirà,