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un altro dei pochi rimasti capaci di freddamente ragionare: "Voi avete indovinato. Le cause della guerra sono delle più meschine. La rivincita contro la Prussia, per offrire probabilità favorevoli, doveva essere differita. Poichè la Prussia non poteva proseguire l’opera sua, tante volte ostentata, senza mettere la mano sugli Stati del Sud della Germania, bisognava aspettare quel giorno, e allora avremmo avuto dalla nostra una buona metà dei Tedeschi, più l’Austria, costretta a pronunziarsi, più l’Inghilterra che non avrebbe tollerato nuove usurpazioni prussiane, o che, se anche non avesse partecipato alla guerra con noi, sarebbe rimasta neutrale, benevola, capace per conseguenza di trattenere la Russia. Quello sarebbe stato il momento dell’azione. Fino a quell’ora bisognava contentarsi di comporre nel miglior modo possibile gl’incidenti quotidiani, senza mettersi dalla parte del torto nel caso che una rottura fosse divenuta inevitabile....".

Opporsi alla candidatura di un Hohenzollern al trono di Spagna era dunque legittimo, ma non si doveva forzare la nota. Quantunque il Governo francese avesse ecceduto nel tono della protesta, il rimedio era ancora possibile. Bisognava appagarsi d’infliggere alla Prussia un grosso scacco diplomatico. "Se pretenderete di più", aveva detto il Thiers ai ministri, "l’amor proprio entrerà in giuoco, e allora la