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V.

Il 17, alla vigilia della giornata suprema, l’Imperatore può scegliere tra due obbiettivi: o inseguire e finire Blücher, oppure correre addosso agl’Inglesi. Anche ora, invece, egli presume di poter conseguire i due scopi ad un tempo. Illudendosi che Blücher sia stremato, crede che basti Grouchy ad annientarlo; 38000 Francesi in tutto, contro più di 100000 Prussiani! Egli stesso con i 60000 soldati che gli rimangono, stima di poter opprimere i 95000 di Wellington.

La giornata fatale già spunta. Napoleone ha inoltrato tutte le sue forze verso Brusselle, in unica colonna, senza tentare un attacco di fianco, senza accennare ad una mossa avvolgente. Scorgendo Wellington fermo sul pianoro di Mont-Saint-Jean, lo giudica perduto - "il tempo di far colazione!" - e non si accorge che l’Inglese, certo dell’arrivo dei Prussiani, si stima intanto sicuro, nel campo precedentemente scelto e studiato, come dentro una piazzaforte. I Prussiani, secondo l’Imperatore, non possono, non debbono arrivare: Grouchy è stato da lui spedito appunto per attraversare loro la via. Ma il maresciallo ha pure un’altra missio