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Uscito dall’arma del genio, il Carnot precorre i tempi adattando alla nuova guerra i nuovi ritrovati dell’ingegno umano, e gli stessi uomini. Sua è la prima idea di speciali truppe alpine: durante la missione nei Pirenei egli propone che si crei, col nome di "legione delle montagne", un corpo di fanteria leggera addestrata a manovrare tra le balze e i dirupi. La prima linea telegrafica militare è creata da lui; a lui è sottoposto il disegno di adoperare le mongolfiere, ancora semplici oggetti di curiosità e di giuoco, agli usi militari, e con suo decreto il Coutelle è nominato capitano d’una compagnia d’"aerostieri" e inviato al campo. Per poco il rappresentante del popolo, Duquesnoy, insospettito alla vista degli inesplicabili ordigni, non prende l’aeronauta per un agente dei nemici e non lo fa fucilare; lo stesso Jourdan lo accoglie male, ed occorre che il Carnot scriva: "Il cittadino Coutelle non è un ciarlatano, è un tecnico dei più stimabili, e l’operazione che compirà rappresenta il frutto delle speculazioni di scienziati insigni. Preghiamo il generale di accordargli protezione ed assistenza....". Così, per merito suo, le vie dell’aria sono battute la prima volta da soldati esploratori: il giorno della battaglia di Fleurus l’aerostato librato per nove ore sul campo rende ottimi servigi e gli Austriaci si fanno il segno della croce, giudicandolo opera del diavolo. Allora il Carnot