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Trattazione 3

lità o la sua poca importanza, il disgusto o il dispiacere per la sua monotonia o per la sua forma ributtante, ed infine l’orrore e lo spavento per la sua mostruosità o barbarie. Per rendere ciò più evidente con un esempio, dirò che un mobile isolato, come una sedia, una tavola, un banco, un libro, un cappello, un piatto, e mille altri oggetti che ci cadono sotto gli occhi ogni momento senza destare in noi la minima attenzione, e parimente una finestra, una porta, un tetto, un muro e tutto quanto fa parte di una abitazione ed un’infinità di altri oggetti inanimati, per quanto possa essere prezioso il pennello che li eseguirà, se nulla li accompagna per renderli interessanti non saranno pel vero conoscitore, mai altro che immagini o giocattoli da bambini. Ma se, per esempio, quella finestra è arrichita mediante una testa che si sporga in fuori, l’insieme può diventar un’opera piacente.

Aggiungerò che, fatta eccezione dell’uomo il re della natura, la cui testa può offrire al pittore il soggetto più gradito pel carattere, la grazia, la nobiltà, l’espressione e l’anima tutt’intiera di cui essa è lo specchio, nessun animale, morto o vivo, non presenta all’artista in una parte isolata qualsiasi del suo corpo, per quanta cura esso metta nell’esecuzione, che un soggetto per uno studio, e nulla per un quadro. I corpi stessi interi della maggior parte degli animali, come pure tutti i vegetali, non possono produrre una buon’opera, se non come parti integranti di un tutto.

Di più, anche il ritratto umano più rassomigliante può diventar un quadro che urterà per la cattiva scelta