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— Non entrerà nessuno, eccellenza, padron mio.

In quel suo contegno umile e sommesso si poteva vedere l’antico vassallo pronto a dare la vita per il feudatario. Il barone sentì che da questa parte poteva dormire tranquillamente e soggiunse:

— Restituiscimi la lettera: manderò io stesso la risposta per mezzo della posta e torna pure a casa, Salvatore, che sei vecchio ed hai bisogno di riposare.

— Oh, eccellenza!...

— Ti manderò qualche danaro, perchè tu possa campare una vita meno da cane.

— Oh, illustrissimo!...

Il barone nel pronunciare queste poche parole di pietà sentì un sentimento tenero e caldo avvolgere tutto il suo cuore. Salvatore e Maddalena l’avevano portato in braccio e possedevano nel loro cuore la parte migliore del padroncino, che non era morta in loro, ma che il padroncino aveva finito di uccidere in sè.

Stette a osservare il povero vecchio, che ritornava docilmente sopra i suoi passi verso la villa a far compagnia all’altro, e un velo di nebbia oscurò per un istante la sua pupilla. La nebbia si sciolse, «u barone» si sentì gli occhi pregni di pianto.

Martino riprese l’allegro scampanare.

— Sono sensazioni! — disse ancora una volta la voce del segreto anatomista, che il barone riconobbe uguale a quella del dottor Panterre, il