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— E le sensazioni passano, ma i fatti restano! — Tornava a ripetere la voce rinchiusa, mentre il braccio scendeva un poco a stringere l’altro morto che faceva gonfia la tasca dell’abito. Quanti denari aveva con sè quel prete? Egli non aveva avuto il tempo di fare il conto, ma così a occhio e croce aveva veduto un mucchio, un tesoro, che ora si sentiva addosso, e che non osava di guardare per paura che si rompesse il sogno, e svegliandosi, egli avesse a trovarsi al giorno del pagamento e col carabiniere alla porta.
Salvatore, che camminava trascinando i piedi sulla riva sassosa, spuntò dallo svolto della stradicciuola e giunse quasi sopra al suo padrone prima di accorgersi di lui. Sarebbe anche passato oltre così, se il barone non lo avesse toccato nel gomito.
Il vecchio si svegliò dalla sua pensosa sonnolenza e aprì la bocca a un oh! senza meraviglia.
— Devo partire subito e t’ho portato la chiave del cancello. Ho chiuso dapertutto. Se venisse qualcuno per visitare la villa colla scusa che c’è chi la vuol comprare, di’ apertamente che la villa non si vende, anzi di’ addirittura che è già venduta, e che hai l’ordine di non aprire a nessuno. Hai capito?
Il barone parlava tanto chiaro e Salvatore stava tanto attento, che era difficile non capire. Il servo mise una mano sul petto e disse: