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tanto una lucertola s’era fermata sul muro e alzava la testolina, come affascinata. Del resto nessuno, e un gran silenzio.
Impaurito di quel troppo nulla, traversò a furia la scuderia e passando per il rustico delle stalle, stava per uscire in giardino, quando sentì ancora il bisogno di ritornare sopra i suoi passi per vedere ancora il sito. La calce, la sabbia, la pietra, tutti i mattoni, tutto era a suo posto. Prete Cirillo non sarebbe tornato più a Napoli.
Gli parve che la leva gettata di traverso sul materiale dicesse più che non dovesse dire, ed ebbe ancora la forza di chinarsi e di conficcarla dentro il mucchio della calce fin quasi alla mano.
Poi, sentendosi mancare le forze, uscì in giardino, scese a corsa per il viale degli ulivi, risalì sempre correndo e venne in un prato pieno d’erbe folte e di sole, dove stavano pascolando le capre di Salvatore. Qui si fermò coi piedi sprofondati nella terra molle e cominciò a guardare stupidamente il muso delle capre, che guardavano lui stupidamente, ruminando.