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il prete dietro la nuca, lungo i cordoni del collo, che il prete aveva sottile e gracile. Se egli avesse steso le due mani, se avesse stretto quel collo entro le quattro dita, don Cirillo non avrebbe detto più Jesus.

— Questa è la sala di ricevimento.... È buio, ma tanto ci si vede abbastanza.

Il prete si lasciava sospingere dolcissimamente, come se il suo destino lo chiamasse: ed era lui che sentiva per il primo il desiderio di veder tutto, di scendere le scale, di entrare nei corridoi più oscuri, dove «u barone» non avrebbe osato, sto per dire, discendere solo. Era lui che, tratto dalla ghiottoneria del guadagno, voleva calcolare cogli occhi quante volte le trentamila lire stavano dentro le massiccie pareti, e intanto seguitava a rimorchiare il suo assassino, che quasi accecato da una sanguigna vertigine non capiva più qual forza maligna lo trascinasse in giù.

— Questa è la cucina.

— Grande! — disse il prete con un impeto di contentezza.

E faceva il calcolo che poteva benissimo servire a una comunità di cento allievi.

«U barone» non pensava più e quasi non vedeva più il suo prete. Come sul momento d’accostarsi a un intimo colloquio d’amore freme il sangue e par che gorgogli a fiotti nel corpo, e la vita si mesce già con un’altra vita, così man mano che la vittima si accostava al suo