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«U barone» lesse, rilesse, ascoltò quello che gli diceva il cuore. Gli parve di essere tranquillo abbastanza. Il tono con cui gli scriveva l’amabile cavaliere era tale da togliere qualunque sospetto.

Aveva ancora una notte avanti a sè per riassumere con tutta comodità le risultanze del processo, i fatti dell’istruttoria, e per studiare a memoria la parte che doveva rappresentare in questo dramma.

Non era difficile formolare la sua posizione:

Egli non sapeva nulla: egli non aveva veduto mai prete Cirillo. Egli sapeva soltanto che alla villa era stato trovato un cappello.... e poichè si parlava di un cacciatore, supponeva anche lui che, se c’era stato un delitto, questo cacciatore.... irreperibile.... poteva averci avuta la sua parte. Del resto non sapeva nulla. Questa parola nulla era tutta la sua forza.

Dopo aver ripetuto tre o quattro volte queste idee fondamentali, come un ragazzo che non vuol far cattiva figura innanzi agli esaminatori, cercò di non pensarci più; tuttavia non potè chiudere occhio quasi tutta la notte.

Verso la mattina soltanto, colle ossa rotte dal-