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— Non ti sei fatto troppo male?

— Qualche scalfittura. Sai, noi siamo pachidermi....

Il barone cercava di ridere rumorosamente, ma rideva più coi denti che col cuore.

— Conte, — disse di Spiano, volgendosi a uno dei presenti, — ho l’onore di presentarvi il barone Coriolano di Santafusca, mio vecchio amico e vecchio patriota; e a te, amico, presento il conte Ignazi di Roma, che ha portato il suo famoso «Lazio».

— Che vinse il «derby» di Roma di quest’autunno?

— Precisamente....

— E questi è il conte Stagni di Urbino, già nostro ospite da qualche giorno.

— Ho piacere.... grazie!

— Onor mio!

I bravi signori si strinsero la mano e si lodarono un pezzo a vicenda, come fanno di solito. Il conte Stagni credette di riconoscere il barone per averlo veduto un venti giorni prima a una piccola stazione presso Napoli.

— Sarà benissimo, — disse con freddezza Santafusca.

— Tornavo da una gita a Pompei e richiamò la mia attenzione un signore che correva verso la stazione per non perdere il treno....

— Ella è buon fisionomista, — tornò a dire il barone, che in mezzo a tutti questi discorsi andava ripetendo mentalmente la frase udita in