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II.


L’orgia


— O Marinella, lume di stella, candida e bella, o navicella....

«U barone», come si vede, era in vena di poetare.

Il vin del Reno, sangue di Muse, aveva riscaldata la sua fantasia. Quando un uomo siede da due ore a tavola in buona compagnia con quattro bicchieri di cristallo davanti, e due belle ragazze ai fianchi, si capisce come possa diventare un pochino poeta.

— A te, Usilli, canta Lellina.

— Grassa e piccina....

— Fior di farina....

— O barchettina....

— Stupidissime barbe! — gridava Lellina, versando un calice di buon vino di Siracusa nella schiena del marchese Carlo Emanuele Lodovico di Spiano cavaliere di Malta.