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PARTE SECONDA.
I.
La mano della giustizia.
Il barone di Santafusca, messo il cuore in pace, poteva dormire felicemente, ma i guai e le tribolazioni cominciarono invece per l’altro colpevole, voglio dire (se non avete indovinato) per don Antonio.
Il povero prete una mattina sull’alba non aveva ancora finito un bel sogno (cioè che l’arcivescovo era venuto a Santafusca, con molto seguito di prelati in mitra, che la chiesa era tutta splendente di lampade d’argento, che egli cantava messa con una mitra in testa....) quando Martino bussò con fracasso all’uscio.
— Che c’è? — esclamò il vecchio, alzando la testa e portando la mano al berretto da notte, che gli stringeva un poco la fronte. — Non è ancora l’ora della messa.
— Non è la messa, don Antonio. Venga giù. C’è, c’è.... un delegato della polizia con.... con....