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roba che il fedele non gli ha esplicitamente donata.
— Ma quando la roba è di nessuno, è roba del buon Dio, — osservò Martino. — Aggiungete che io ho cercato il vostro vecchio cappello alla villa e non c’è più. Un nipote di Salvatore, che fa l’oste alla Falda, è venuto e ha portato via il cappello vecchio insieme alla roba dentro un sacco.
— Per modo che tra due cappelli io sono come l’asino di Buridano tra due fasci di fieno, o viceversa....
— Sicuro, voi non potete andare in montagna o al borgo a capo ignudo.
— Sicuro che non posso andare a capo ignudo.
Dimani ho un funerale a San Fedele e non posso andarci senza cappello con questo bel sole.
*
Ecco in qual modo don Antonio, acchetata anche lui la sua coscienza, si abituò a servirsi del cappello del diavolo. Al funerale, dove convennero molti preti, tutti ammirarono la leggerezza del panno, l’eleganza del taglio che sapeva conciliare il canonico col mondano. «Sacra mixta profanis!»
— Quanto vi costa, don Antonio, questo cappellino da zerbinotto?