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chiedere di prete Cirillo a una donna che allattava un bambino sulla soglia della casa dove abitava il prete.
— Abita qui prete Cirillo? — dimandò, lanciando un’occhiata lunga e frettolosa su per la scaletta umida e nera.
— È partito, eccellenza, — disse la donna.
— Dove si trova?
— Chi lo sa? Gesù....
La donna fece uno di quei gesti contratti con cui il popolo di Napoli riassume tutto ciò che pensa e che non pensa.
Non gli parve che in Mercato vi fosse tutta la rivoluzione di cui parlava il «Piccolo». A Napoli le impressioni sono altrettanto forti quanto passeggiere, raggi di sole sull’acqua che abbagliano, ma non scaldano. Questo suo morto, insomma, tornato a galla un momento, doveva come gli annegati precipitare subito in fondo e non risvegliarsi che il giorno del giudizio, vale a dire mai.
In questa convinzione se ne tornò con passo lesto e con un fare superbo quasi di provocazione verso la gente che gli veniva incontro e che pensava a prete Cirillo molto meno di quello che il barone immaginasse.
Comprò tutti i giornali del giorno prima, compreso il «Popolo Cattolico», e corse a casa colla voglia smaniosa di leggere quel che dicevano del suo prete. Non era paura, ma solamente una curiosità come un’altra.