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È morto il mio padrone di casa, e Filippino Mantica ha vinto mezzo milione al lotto.

— Chi è questo Filippino? — chiese «u barone» che stava a sentire col cuore sospeso. Ma vide che il suo prete era ben morto.

— Chi è? oggi è l’uomo più felice del mondo. Sabato mattina era il più miserabile cappellaio di Napoli.

— E ha vinto, dici....

— C’è vincere e vincere. Questo è spiantare il regio lotto. E dire che se io avessi mezzo milione, per San Gennaro, non farei il barbiere.

— Prova.

— Eh, se scrivo tre numeri, il diavolo me li mangia.

«U barone» rise. Era la prima volta che rideva di gusto dopo molto tempo. E del suo prete nulla. Napoli non si era dunque accorta di nulla, come se fosse scomparsa una mosca.

— Ma il più bello, eccellenza, è ciò che si dice di questo cappellaio.

— Che cosa si dice?

— Si dice — e io ripeto la cosa senza insaponarla — che il cappellaio ha una moglie bella e giovane, la quale avrebbe ricevuto i tre numeri, indovini da chi....

— Da chi?

— Indovini.

— Come si fa? da un amante?

— Da un prete.

— Uh....