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Questa era poesia forse, o retorica rimasta nelle infossature della vita; ma egli non poteva sottrarsi a queste considerazioni. Si consolò in fondo che la faccenda non poteva andar meglio. Morto anche Salvatore e chiusa la villa, senza che uscisse sospetto alcuno, il prete non poteva esser meglio seppellito.
Egli avrebbe scritto che gli mandassero la chiave, e amen! il luogo rimaneva perfettamente disabitato e chiuso agli occhi dei curiosi.
Lo riprese un nuovo vigore. Tutto funzionava come un perfetto orologio e tutto dimostrava come a questo mondo il caso è più forte ancora di ogni previsione.
Per goder una bella giornata con Marinella, a cui aveva promesso di pranzare insieme, andò a farsi bello nella bottega del Granella, parrucchiere e profumiere premiato più volte, che aveva per il barone un rispetto proporzionato al numero dei profumi che regalava a Marinella.
Lo spinse ad entrare in bottega anche il desiderio di far cantare il Granella, che — degno figlio di Figaro — era il gazzettino parlante della città. Voleva, con questo mezzo, interrogare la voce pubblica.
— Ebbene, quali novità, Granella? — dimandò, quando fu seduto ed avvolto nelle candide salviette come un antico sacerdote.
— Molte e belle. Il ministero è caduto: Bismarck ha ricevuto l’ambasciatore di Russia, e pare che la guerra coi Turchi sia inevitabile.