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Al club lo accoglievano con simpatia: Marinella non gli aveva mai voluto tanto bene.

— Tu dovresti condurmi a Parigi, barone, — diceva la graziosa ninfa, circondandolo colle sue magnifiche braccia.

— Perchè no, Nelluccia? È un progetto a cui si può pensare.

Un viaggio a Parigi, un cambiamento d’aria non avrebbe fatto male a un uomo che stentava ancora un poco a ricuperare sè stesso. Egli non amava Marinella più di quanto gli poteva dar piacere: ed essa era una creatura abbastanza sciocchina per non annoiarlo con dimande inutili e con questioni metafisiche. Passò il venerdì, il sabato, la domenica, venne il lunedì e nessuno al mondo uscì fuori a chiedergli notizie del prete.

Di tanto in tanto, quando lo ripigliavano le tristezze, faceva un «bagno di filosofia», voglio dire cercava di richiamare alla mente i principii sui quali il mondo si basa come un paiolo sul treppiedi, cioè che una cosa val l’altra, che un uomo non è più che una lucertola, che tutto si riduce alla materia, e che nulla potendo essere distrutto di ciò che esiste, egli non aveva fatto che modificare l’esistenza del....

Si abituava già a sottintenderlo, modo anche questo utile per spegnerlo del tutto.

Un giorno egli leggeva il «Trattato delle cose» del celebre dottor Panterre, il terribile nichilista, e si compiaceva di trovare formulate in