Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/57


— 47 —


Mentre io e il Miglioretti si rideva in fondo alla sala del Caffè, vedemmo venire colla sua testa lucida e rasa e cogli occhi fuori della fronte il Bianchi, che ci domandò se avevamo trovato Cesarino Pianelli.

— Io l’ho visto — dissi.

— Quando?

— In prima sera.

— Che cosa ha detto?

— Niente.

— C’è in aria un guaio serio....

Il Bianchi abbassò un poco la voce e, appoggiata la punta del mento a tre dita della mano, socchiudendo gli occhi in atto di pia aspirazione, ripetè:

— Molto serio.

Fatto quindi un piccolo segno colla mano, ci trasse nel vano di una finestra presso una terrazza, che dava sulla piazza del Duomo.

— Un guaio serio?

— Ho trovato il Martini tutto disperato.

— Gli è morta la moglie....

— Pazienza la moglie! mi ha detto che contro il Pianelli è spiccato un mandato di arresto.

— Via, via! — esclamammo a una voce io e il Miglioretti.

Il Bianchi, che col marmo della sua bella fronte rispecchiava i lumi della sala, allungò il collo, nascose le mani sotto la coda