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aveva fatto un gran bene, mandò dalle Cascine i brodi più delicati e le prime alucce di pollo.

Don Giovanni, durante la convalescenza, si lasciò vedere anche lui diverse volte e sedette a intrattenerla colla storia della vecchia abbazia, dei frati di Chiaravalle, di San Bernardo fondatore dell’Ordine, dell’eretica Guglielmina, che, dopo essere stata sepolta come una santa nel cimitero della Certosa, un bel giorno scoprono che è un’anima dannata, la disseppelliscono e bruciano il corpo sulla piazza di Sant’Ambrogio. Cose che capitano ai morti!


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Beatrice ristoravasi in mezzo a queste cure. Rifiorì daccapo, mentre le piante andavano perdendo a poco a poco le foglie. Paolino, ricuperata la confidenza di prima, andava segnando sul taccuino americano i giorni che lo separavano dal gran giorno. Demetrio, uomo onesto e sincero, nella prima lettera consegnata ad Arabella e poi in altre che scrisse, dalla sua nuova residenza (dove dice di non trovarsi malaccio), ha saputo toccare la nota giusta. Non si dubita dell’onestà di una donna come si dubita del vino degli osti. L’uomo si uccide nell’onore, — scriveva il buon cugi-