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marito, chi trovava il castigo una pazzia non necessaria. Chi diceva che il Pardone — conosciuto dalle sue parti per un buon pastore — sarebbe stato condannato a venti anni: chi invece assicurava che sarebbe stato assolto e mandato a casa. Corse anche qualche scommessa tra i soliti frequentatori dei Tre Scanni; ma in queste faccende tutto dipende, pur troppo, dal modo col quale il processo viene ordito, dall’umore dei giurati e fors’anche da quello delle loro mogli.
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Chi sentì un gran colpo fu Beatrice. Il pensiero che in quella tragedia era in qualche maniera implicata anche lei; che una sua parola forse aveva deciso della vita di Palmira: la terribile fine di una donna, che in mezzo ai suoi difetti, in fondo cattiva non era, e non voleva male a suo marito: tutto ciò, in mezzo a molte altre scosse morali, rattristò tanto il suo cuore, che s’ammalò.
Dieci giorni stette in letto, ma guarì benissimo nel riposo e nella verde quiete di Chiaravalle. Arabella fu una dolce infermiera; il dottor Chiodo prestò le cure più amorose e non risparmiò le visite alla sua bella vicina di casa. Paolino, a cui la lettera di Demetrio