Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 509 — |
— L’ho visto io a Porta Genova. Tu hai passata la notte con lui....
— No, no, Secco.... Gesù e Maria! Cherubina!
— Grida, chiama i vivi e i morti. È finita: pagherai in una sola volta il conto delle tue sporche bugie.
— Pardi, Pardi...., perdonami per questa volta. Ti dirò tutto.... No, no...., ti hanno ingannato....
Palmira, quando ebbe capito che quell’uomo forte e inferocito non credeva più alle sue parole, s’era messa in difesa, girando sempre intorno al tavolo facendo della lucerna una specie di scudo. Essa mirava a scivolargli e chiudersi con chiave nella camera da letto, prima ch’egli potesse inseguirla: di là avrebbe gridato al soccorso, avrebbe chiamato la gente e le guardie, di cui il buon Pardi aveva una grande soggezione. Se riusciva a porre tra lei e suo marito un uscio e qualche minuto di tempo era salva, perchè le furie del toro non duravano di più. Ma questa volta il giuoco non riuscì. Pardi ricevette in viso il colpo secco delle portine, ma lo strascico delle vesti impedì che i battenti si richiudessero. Pardi le sfondò. Nell’urto violento caddero i vetri con gran fracasso. Palmira capì che voleva ammazzarla: lo capì dagli occhi spiritati e rigati di sangue.