Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 505 — |
— Ebbene, come va, il mio vecchio? — chiese Palmira entrando e accostando le portine.
Pardi si appoggiò col gomito alla pietra e si voltò di sbieco a guardarla. Essa indossava un abito da notte tutto bianco, fatto di pizzi leggeri con in testa una cuffia alla brettone, pure tutta bianca e di pizzo, da cui le trecce nere d’ebano uscivano attorcigliate sulle spalle un po’ scoperte e sul collo.
Palmira con uno sguardo buttato là capì subito che il tempo era grosso. Venne più presso la tavola e ridendo, come se nulla fosse, soggiunse:
— Ho da contarti una bella commedia. Sai che sono andata per nulla alle Cascine? Il matrimonio non ha potuto aver luogo stamattina, perchè all’ultimo momento s’è scoperto che si opponeva un articolo del Codice civile. (Erano le poche notizie che aveva potuto raccogliere alle Cascine). Sicchè figurati la disperazione di Beatrice. Essa è partita subito e dev’essere ancora a Milano. Povero signor Paolino!....
Palmira afferrò un guanto e cominciò a stracciarlo colle unghie, mentre ripeteva il suo elettrico gorgheggio di mascherina.
Il cuore di Pardone si sollevò come una marea. Non si aspettava questa coincidenza colla verità. Era lì invece in attesa della bugia più