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era diventato un obbligo di coscienza, con tutti i suoi scrupoli, la povera donna aveva offerto una grossa somma per aggiustarla e per mandar via la strega.

— Mangerai il pane che ti meriti! — soleva dire dopo, nei pochi mesi che campò; e non ci volle che la santità di un vecchio prete per persuadere la moribonda a ricevere Palmira ai piedi del letto.

Eran cose di dieci anni fa e parevano capitate ieri.

Secco riviveva in esse, se le sentiva ritornare in gola coi flussi del sangue sconvolto, mentre trascinato dalla sua inquietudine, condotto per mano dalla sua curiosità, andava di strada in strada col passo del buontempone, nei quartieri più solitari di Porta Genova, fermandosi a contemplare gli avvisi, le stampe, le piccole mercanzie delle ultime botteghe del borgo, finchè, va e va, si trovò seduto sopra una panchina del bastione davanti alla tetra costruzione del Carcere cellulare, che usciva col suo color bigio dal verde degli orti circostanti, asserragliato da lunghi muri di cinta, colla lunga serie di finestre ferrate e incassate negli stipiti massicci di granito.

Chiusi dentro, quasi stretti nelle braccia del ferrato edificio, stanno ladri, falsificatori, accoltellatori, assassini, in attesa della galera. Sommando tutto questo male, gli pareva an-