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— Non è qui?
— No — rispose Beatrice con candore.
— Non è oggi il giorno che lei deve sposarsi?
— No — essa tornò a dire con semplicità, con una nota cantata.
— Ma allora....
Si dominò. Voltò la testa indietro verso la corte per dar tempo al respiro, alzò una mano mezza chiusa, come se volesse continuare un’argomentazione impossibile.
— Difatti il matrimonio si doveva fare in agosto, e se era possibile anche in fin di luglio. Ma non fu possibile, perchè c’è un articolo di legge che lo impedisce.
— Ah! un articolo di legge.... — ridisse il Pardi adoperando la frase già fatta, tanto per dire qualche cosa, e per tenere avviato il discorso, per non lasciarla scappare quella donna, volendo sapere da lei il resto, e non trovando in tutto il suo vocabolario, in quel momento, due altre parole per tirare innanzi la conversazione.
— Scusi...., lei non ha scritto la settimana scorsa a Palmira una lettera?
— No.
— Ma sì! — gridò il Pardi, agitando e allungando la mano verso Beatrice. — Non si ricorda più.