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na Carolina non aveva che un rimedio per farlo tacere e non risparmiava mai di metterlo in pratica, quando la testa stava per iscoppiare.

Fatti saltare in un tegame quattro ettogrammi di lombo con salsa di pomidoro, tirava il vecchio lupo affamato a sedere, mettendogli davanti insieme al tegame un pane di una libbra, uno stracchino intero e un fiasco di vernaccia dolce. Sazio e gonfio come un boa, il vecchio finiva sempre coll’addormentarsi sulla sedia, in mezzo a un nugolo di mosche, a cui non dispiace l’unto. Quando si risvegliava, di solito si ritrovava di nuovo a Melegnano, in casa sua, come se durante il sonno lo avesse trasportato in aria il carro del profeta Elia.


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Paolino continuava ad essere un uomo felice, quantunque cominciasse ad accorgersi che a questo mondo non ci sono soltanto rose sulle siepi e anche le rose più belle hanno le spine.

Punto primo: il sindaco mise avanti qualche difficoltà per celebrare il matrimonio civile in agosto, dimostrando, coll’atto mortuario di Cesarino in una mano e coll’articolo 57 del