Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/44


— 34 —

via tre o quattro giorni coll’animo più sollevato. Quando avesse ritrovato e rimesso il denaro in cassa, il Pianelli era uomo capace di confessare tutto all’amico e d’implorarne il perdono. Ogni più onesto uomo può trovarsi per dodici ore in una suprema necessità, e l’onestà di quarant’anni di vita non la si distrugge mica in ventiquattro ore, con due sgorbietti di penna. Ciò che salva l’uomo è l’intenzione.

Uno ha il senso dell’onestà, un altro non l’ha. Il primo verrà sempre a galla per quanti sforzi tu faccia per affondarlo: il secondo precipiterà sempre come un sasso nell’acqua.

Cesarino si sentiva uomo integro nella sua coscienza, e, se un caso maledetto l’aveva tratto a sporcarsi le mani di fango, bisognava dargli il tempo di lavarsele. Quel fango ripugnava anche a lui, in nome di Dio santo...! Non c’è nessun gusto a fare il ladro.

Queste considerazioni andavano assediandolo, stringendolo in mezzo, pungendolo con mille punte, alle quali sentiva di non saper più resistere. Si asciugò ancora una volta la testa bagnata di un sudore freddo. Poi, intinta la penna nella boccetta del cloro, passò leggermente colla punta di metallo sulla coda del numero fatale, aggiustò coll’inchiostro il numero e la lettera.... e vi gettò subito molta