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bero, che non si vendeva nè per trenta, nè per quaranta. Fu l’ultimo a sapere la notizia del matrimonio, perchè il sor Isidoro era temuto anche alle Cascine come lo spauracchio. Ma, appena parve necessario metterlo a parte del segreto, fu come se egli l’avesse saputo cent’anni prima di venire al mondo.
Nessuno avrebbe tolto dalla testa a un Chiesa di Melegnano che quel matrimonio l’aveva pensato e combinato lui fin dal principio e cominciò a sonare la tromba nelle orecchie della gente. Paolino delle Cascine era noto nei dintorni come un uomo ben provveduto, per ciò il vecchio fantastico potè vantarsi che un Chiesa non si perdeva nella polvere. A lasciarlo dire, egli non era soltanto il padre di sua figlia — la più bella donna, sans dire, della provincia di Milano — ma quasi anche Paolino lo aveva fatto lui.
Se Paolino aveva due bellissimi puledri, chi glieli aveva fatti comperare? Se aveva potuto guadagnare cinque lire e mezzo per fascio sul fieno, chi aveva dato un consiglio a tempo? Isidoro Chiesa, uomo libero.... Ora sì che l’avrebbero sentito i signori della procura generale, i signori della greppia!
Molti avevano dubitato di un Chiesa, molti avevano detto ch’era uno spiantato o un mezzo matto: molti avevano creduto che un Isidoro Chiesa si lasciasse menar via dal Lam-