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Al telegramma ministeriale tenne dietro una lettera, in cui si diceva che, «avendo avuto riguardo ai precedenti incensurati dell’applicato Demetrio Pianelli, accogliendo le generose insistenze della parte offesa, S. E. il Ministro si limitava a traslocare il nominato Pianelli, senza promozione, all’ufficio del Bollo e Registro di Grosseto (Maremma toscana) a cominciare dal primo agosto prossimo venturo, col qual giorno avrebbe datata pure la decorrenza dell’assegno mensile».

In parole meno solenni era un castigo di due mesi di sospensione dall’impiego, durante i quali il nominato Pianelli avrebbe dovuto vivere con qualche economia, vendere qualche superfluità, preparare il baule e riflettere sulla necessità che un regio impiegato abbia in ogni circostanza a conservare un contegno corretto e come si deve.

Il Caramella, che gli portò la lettera, lasciò anche il fagotto delle sue poche robe. Non mancava nulla, nè il boccaletto, nè il bicchiere, nè il paio di manichette di tela; mancavano soltanto le cento lire della sua mesata di maggio.

— Andremo a Grosseto! — declamò Deme-