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certi occhi bianchi, movendo il capo ora a destra ora a sinistra come volesse dire: — adesso vi mangio tutti....
— Signori! — sorse improvvisamente a dire il Quintina colla sua voce squillante.
Si fece subito un gran silenzio.
— Signori! questa non è una cerimonia ufficiale di adulazione, ma una lieta e viva testimonianza di stima e di rispetto verso un uomo, il quale...., verso un uomo, che sua eccellenza il ministro Depretis ha voluto in questi giorni onorare di un attestato speciale, concedendogli le insegne di commendatore della Corona d’Italia. Propongo quindi un brindisi al commendatore Balzalotti.
— Viva, bravo, bene!
I bicchieri si alzarono, si toccarono, si vuotarono.
Il commendatore si alzò. Di nuovo un gran silenzio. S’inchinò a destra, a sinistra, passò un momento il fazzoletto sugli occhi, e dando un’occhiata al suo pellicano imbalsamato, incominciò a dire:
— Se dovessi, amici e colleghi, rispondere adeguatamente alle espressioni vostre, io non potrei trovare nessuna parola che sapesse esprimere il pensier mio. Avvegnachè, come ben disse pur dianzi il mio buon amico cavalier Quintina — con quella cortesia che lo distingue e della quale sento il dovere di rin-