Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/369


— 359 —


— Bene, benissimo, tutto bene....

Beatrice si fermò ancora un poco a parlare di Arabella, dei Grissini e di cose indifferenti: diede ancora un’occhiata alla bella vista: passò anche sulla ringhiera, lasciando l’ammalato solo nel suo letto di spine: rientrò, gli raccomandò di nuovo di guarir presto, e se ne andò via quasi di furia, chiamata dall’improvviso pensiero dei figliuoli, ch’erano rimasti in casa soli e l’aspettavano per la colazione.

E così la bella storia finiva, come doveva finire.


*


Chi aveva detto a lui d’innamorarsi? che colpa aveva quella povera donna s’egli era pazzo? di tutti i suoi tormenti e di quel gran male, che gli faceva il cuore gonfio, Beatrice non s’era manco accorta. Quel po’ di bene ch’egli aveva fatto a lei e a’ suoi figliuoli era stato saldato dai denari di Paolino. Ecco, signor Demetrio, come vanno le cose del mondo. Un’altra donna forse...., ma che altra donna! è il mondo fatto così, è la sorte degli ingenui, era il suo destino, il suo pianeta.... Non valeva la pena di voler male per questo a una povera creatura, che pensava al