Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/295


— 285 —

nuto per parlarle di un progetto che forse le farà piacere. Tornerò dimani.

— Io credo che la poverina sia malata di patema d’animo.

— Crede?

— Non fa che piangere....

— Lei intanto si paghi delle sue spese. Verrò dimani.

— Oh giusto, non ho detto per questo.

— No, no, che diamine! ho caro che sia curata da una brava persona. Se Naldo volesse venire con me, ho posto di metterlo a dormire.

— È una buona idea, per alleggerire la barca.

Demetrio rimase lì con un’orecchia tra le dita, sopra pensiero, mentre la signora Grissini entrava nella stanza della malata. Quando tornò le chiese:

— Ebbene?

— Ha detto di condurre pure Naldo e di farsi vedere dimani.

Naldo andò volentieri collo «zio Demetrio» che aveva tre gabbie di canarini, e senza essere invitato andò dietro volentieri anche Giovedì che si vedeva un po’ troppo trascurato.

— Anche questa va a capitare.... — andava ripetendo Demetrio, mentre il bambino seguitava a tempestarlo di dimande sulle cose che vedeva nelle botteghe e nella strada.