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troppo. Il luogo era scosceso, soffiavano venti cattivi, e stava per scendere la notte. Giù, giù in fretta, sor Demetrio....


*


Paolino intanto, che non era uomo da stare un pezzo sulle punte di un pettine, passati alcuni giorni, lanciò a Milano questa lettera:


«Caro Demetrio,

Poche parole. Io ti avevo detto di scrivermi un Sì o un No e dopo una settimana non mi scrivi niente.

Ho parlato anche con Carolina che s’è lasciata persuadere e m’incoraggia.

I miei interessi non mi permettono più di aspettare. Non dico di combinare subito, lasciamo pure tempo al tempo, ma avrei piacere che tua cognata venisse a cognizione della qui allegata lettera che ho fatto vedere anche alla Carolina, e dice che va bene. Per ora mi contento di una Promessa, di una Speranza. Se invece è colpo di spada venga colpo di spada. Ma in ogni Contiguità non posso continuare in questo stato letale anche per la salute dell’anima e quella del corpo».