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Nel cortile che sta davanti all’insigne basilica trovarono delle conoscenze: il maestro Bonfanti, che doveva far cantare un suo mottetto, e Giovann dell’Orghen, venuto per tirare i mantici. In tutta Milano, che è grande, non c’era una mano più grande di quella di Giovann dell’Orghen, che, essendo sordo, non si lasciava menar via il capo dalle onde della musica.

— Che figuretta! tutta la mammina, — disse il maestro all’Arabella, che nell’abito largo di pizzi pareva ingrandita.

C’erano anche i coniugi Grissini, i vicini di casa.

La Signora Barberina a veder Arabella si sentì venir le lagrime agli occhi e non potè dire che una frase:

El mè angiolin.

Il signor Grissini, archivista in riposo, assiduo lettore della Storia della Rivoluzione francese, stava in un certo riserbo, come chi ha le sue idee a parte, pur rispettando quelle degli altri.

La facciata della chiesa era addobbata di