Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/237


III.


Il giovedì dopo Pasqua Arabella doveva fare la sua prima comunione.

Lo zio Demetrio si svegliò più presto del solito, e saltò giù in fretta. Per la circostanza tirò fuori da un cassettone un certo redingotto di panno nero bleu, che scosse fuori della finestra per liberarlo da tutto il pepe che aveva dentro, e trasse dall’astuccio anche un vecchio cilindro che non usciva da molti anni a vedere il sole, ancora bello, se si vuole, ma giù di moda.... Mise al collo un fazzoletto bianco, si fece la barba, e prima delle sette corse in Carrobio con un vivo desiderio di esserci. Non si fermò che un momento in via delle Asole dall’Albizzati, dove comperò alcune immagini col pizzo e un angelo di biscuit colla piletta dell’acqua santa per regalarlo alla nipotina.

Demetrio non era avaro. Anche a lui piaceva fare dei regali, se avesse potuto spendere. Bel merito di farsi voler bene, quando si hanno i denari del signor Paolino delle