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pendio, non c’è diritto a pensione, e ci saranno a quest’ora quasi seimila lire di debiti.

— Non è possibile.... — disse freddamente e con un leggiero sorriso ironico Beatrice, per fargli capire che non era disposta a lasciarsi abbindolare.

Demetrio, a questa risposta così fredda e categorica, alzò gli occhi e li fissò un istante in viso alla sua cara cognata, contraendo le labbra a un tremito nervoso, che pareva un sorriso sardonico.

— Non è possibile, — tornò a dire Beatrice nella sua matronale tranquillità.

— Voi non siete obbligata forse a sa.... sapere e siete da compatire. Ma qui c’è un fascio di conti.... Cesarino aveva le idee troppo grandi.

— Bel capitale! Bisognava vivere con decoro, si sa.

— Lasciamo il decoro, per carità!

— Si sa, un regio impiegato.... Non tutti possono rassegnarsi a vivere di pane di segale o di polenta....

— No, no.... che segale e che polenta! Adesso è morto e noi dobbiamo pregare per l’anima sua, ma vi confesso che sono spaventato. Ci sono tre semestri dell’affitto che bisogna pagare per la Pasqua, o il padrone mette il sequestro. C’è un vecchio conto dell’orefice Boffi, che mi ha portato lui stesso all’ufficio.... Aspettate; perchè non diciate che