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5. La improvvisa ed inaspettata risoluzione di rinviare in Egitto il de Martino, e, più che ogni altra cosa, la sua promozione, dicevano chiaro che il nostro Governo, approvando pienamente la politica del de Martino ed abbandonando così a se stessa la pericolante e già fiorentissima colonia di Egitto, non avrebbe speso nè un centesimo del suo bilancio, nè una briciola della sua autorità, per incoraggiare la fondazione di colonie in altri siti.

Per questa ragione io rimasi per un certo tempo perplesso, irresoluto e non sapeva a qual partito appigliarmi. Poscia, poco curando l’opera governativa, deliberai di fare in modo che il Comitato promotore, sorgesse ed avesse vita unicamente per iniziativa privata. All’uopo diressi una lunga lettera all’onorevole Menotti Garibaldi; nella quale dopo avergli esposto per sommi capi il mio progetto di colonizzazione, lo pregava d’iniziare lui la costituzione del Comitato suddetto. Egli, forse per le ragioni politiche innanzi dette, non se ne curò gran fatto; però io, senza perdermi d’animo, affrettai le pratiche, già bene avviate con lo Scialoia e con lui certamente ci sarei riuscito se la cruda morte non ce lo avesse rapito anzi tempo.

Nella breve dimora che egli avea fatto in Egitto avea avuto campo di conoscere me e le mie grandiose idee; ed io, da parte