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mentato secondo il bisogno; ma il caposquadra sarà sempre uno; vale a dire che l’organizzazione della fattoria agricola è affatto simile a quella dell’esercito, in cui la compagnia, che in tempo di pace ha cento uomini, in tempo di guerra ne novera duecento e più.

In mille ettari ci sono dieci capisquadra, che dirigono duecento indigeni, ed un fattore che comanda i dieci capi squadra ed ha uno scrivano per tenere la corrispondenza, i conti, e il disbrigo degli affari del piccolo ufficio. Il fattore non solo deve essere praticissimo degli affari di campagna, ma deve avere anche delle nozioni elementari di agronomia: è retribuito con 300 f. al mese (3,600 f. all’anno) ed ha due bestie da soma; lo stipendio dello scrivano è di 200 f. al mese (2,400 f. all’anno).

In mille ettari adunque abbiamo 212 persone, cioè 200 indigeni e 12 europei.

In cinquemila ettari ci sono mille indigeni, cinquanta capisquadra, cinque fattori e cinque scrivani: il caposquadra dirige sempre venti indigeni, ogni fattore comanda dieci capisquadra, e tutti i cinque fattori sono sotto gli ordini di un Vicedirettore.

Il Vicedirettore deve essere persona molto esperta nell’amministrare grandi poderi; e perciò, se non ha un diploma, deve almeno dimostrare di aver frequentato una scuola agraria, e di avere delle cognizioni in fat-