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l’incontro di Adamo ed Eva; gli vien vaghezza di vederla e parte.

Condensata in poche pagine ha letto la relazione del viaggio, che forse è durato dei mesi, e, naturalmente gli sembra facilissimo, perchè chi è lontano dal ballo fa gran salti. Ma, quando si trova in ballo, è tutt’altro; ed alla prima goccia di sudore, alla prima mosca che gli ronza alle orecchie, alla prima spinacristi che lo punge, al primo ruggito, alla vista della prima testa irsuta e unta di burro, scappa ai patrii lari, dichiarando altamente che quel clima è impossibile, che le mosche sono impossibili, che i leoni, gli indigeni sono impossibili ecc. ecc. insomma per lui tutto è impossibile.

Tornato in patria, forse per cancellare interamente la memoria del caldo sofferto, si dà tutto alla lettura dei viaggi artici, ed a poco a poco se ne innammora, s’infiamma poichè cosa gli sembra molto più facile della prima.

Il caldo è insopportabile, è impossibile, ma il freddo è fatto soltanto per gli scamiciati; una buona pelliccia protegge da qualsiasi bassa temperatura. E poi non si è costretti a viaggiare sul cammello, sul mulo, sull’asino, a piedi e mancando spesso del necessario: ma, sul ghiaccio, si è comodamente trasportati dalle slitte, e per mare si è con lusso alloggiati in una forte ed elegante baleniera, sulla quale nulla manca, vi