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Egregio Signor Franzoi,

Nel Roma del 25 giugno lessi la vostra pregiata lettera, che vi siete compiaciuto indirizzarmi pubblicamente, per mezzo del patriottico giornale sopra citato. Essa, contrariamente a quanto voi credete, non mi arrecò punto dispiacere, anzi mi arrecò piacere grandissimo; poichè, in massima, io sono in tutto e per tutto del vostro avviso.

Voi vi mostrate contrario alla guerra ed alla conquista di regioni che non abbiamo e che pel diritto della giustizia officialmente mai dovremmo avere.

E sta benissimo! noi siamo di accordo.

Io non ho mai propugnato la conquista di regioni che non ci appartengono; io non sono un di coloro i quali confondono il Dritto con la Forza.

Lo Sciotel, voi lo sapete senza dubbio, fu concesso al P. Stella dal principe degli Hamasen Ailù, principe indipendente e che avea il dritto di fare quello che gli parea e piacea; e volle che quella regione fosse colonizzata soltanto da italiani e non potesse essere ceduta a stranieri e principalmente per danari.

La piccola colonia composta di diciotto italiani e quaranta indigeni, e diretta dal P. Stella e da Zucchi, da principio prosperò; ma poi, stretta dalla invidia degli stranieri,